Sempre più confini tra gli Stati membri dell’UE si stanno riaprendo, ora che le misure del corona sono state allentate.
Gli Stati membri possono adottare misure aggiuntive al riguardo. Ad esempio, test corona di confine, un certificato medico obbligatorio o uso obbligatorio di un’app corona. I supervisori europei della privacy avvertono che gli Stati membri dell’UE devono continuare a proteggere il diritto alla privacy. E quella collaborazione tra app corona in diversi paesi non dovrebbe comportare violazioni della legislazione sulla privacy.
Lo hanno affermato le autorità di vigilanza della privacy dell’UE in 2 dichiarazioni che hanno adottato in una riunione del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) il 16 giugno 2020.
Misura i limiti
Nella Dichiarazione sulle misure di frontiera, l’EDPB sottolinea che le leggi sulla privacy rimangono in vigore anche oggi. Certo, la corona deve essere combattuta. Tuttavia, i diritti e le libertà fondamentali devono rimanere protetti, secondo l’EDPB.
Collaborazione tra app
Diversi paesi dell’UE utilizzano “app di tracciamento dei contatti corona”. Aprendo i confini, i governi vogliono che le diverse app nazionali lavorino insieme.
L’EDPB afferma nella dichiarazione sulla cooperazione tra le app corona che la condivisione dei dati tra app diverse è possibile solo con la partecipazione volontaria dell’utente.
L’EDPB afferma inoltre che questa collaborazione tra app (“interoperabilità”) non deve portare alla raccolta di più dati del necessario.
Infine, l’EDPB sottolinea che la collaborazione tra le app può comportare maggiori rischi per la protezione dei dati. I governi devono quindi fare molta attenzione e prendere in considerazione tutte le possibili opzioni.
FONTE: AUTORITA’ PER LA PROTEZIONE DEI DATI DEI PAESI BASSI – AP