- In ambito educativo è frequente l’utilizzo di smartphone o tablet ‒spesso di proprietà di studenti o delle loro famiglie‒
- Questi dispositivi possono raccogliere moltissime informazioni e trattarle per scopi diversi che vanno oltre la mera funzione didattica.
- Il trattamento dei dati generati può compromettere gravemente i diritti e le libertà degli studenti e il loro sviluppo globale.
- Il rapporto afferma che se un centro didattico richiede agli studenti di utilizzare il proprio dispositivo personale per un’attività pedagogica, potrebbe incorrere in responsabilità in caso di violazione delle norme.
- L’Agenzia sconsiglia il suo utilizzo nei centri educativi se lo scopo pedagogico previsto può essere raggiunto attraverso un’altra risorsa più adatta.
- Queste linee guida sono rivolte alle amministrazioni educative, ai gruppi dirigenti scolastici, agli insegnanti e alle famiglie.
L’Agenzia spagnola per la protezione dei dati (AEPD) ha pubblicato delle linee guida su “Responsabilità e obblighi nell’uso dei dispositivi digitali mobili nella prima infanzia, nell’istruzione primaria e secondaria”, in cui analizza le implicazioni che può avere l’uso di questa tecnologia e cosa principi che i centri didattici e le autorità educative devono rispettare affinché il trattamento dei dati personali derivanti dall’uso di questi dispositivi rispetti le norme sulla protezione dei dati. Queste linee guida sono rivolte alle autorità educative, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e alle famiglie.
Attualmente, l’uso di telefoni cellulari o tablet, spesso di proprietà degli studenti o delle loro famiglie, è comune nei centri educativi. In molti casi, i servizi e i prodotti utilizzati nei centri come metodo di insegnamento elaborano grandi volumi di dati personali che sono ospitati nel cloud da terze parti al di fuori del centro o dell’autorità educativa stessa.
Questi dispositivi possono raccogliere numerosi dati degli studenti, come identificatori del dispositivo, account utente, geolocalizzazione, abitudini di utilizzo, ecc., informazioni che possono essere elaborate per scopi diversi dalla funzione didattica. In questo senso, l’AEPD sottolinea che il trattamento di queste informazioni deve essere conforme alle disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD).
Le linee guida comprendono le situazioni che possono verificarsi in relazione alla regolamentazione dell’uso dei telefoni cellulari nelle scuole (che sia vietata o limitata la possibilità di portare con sé dispositivi; che siano utilizzati in classe su richiesta degli insegnanti o che vi sia un’assenza di regolamentazione sul loro utilizzo) e le responsabilità che ciascuno di essi comporta.
Allo stesso modo, l’Agenzia sottolinea che l’uso degli smartphone e di altri dispositivi digitali per scopi didattici, di proprietà degli studenti e delle loro famiglie, può generare trattamenti di dati che pregiudicano gravemente i loro diritti e le loro libertà, in particolare il diritto alla non discriminazione e all’istruzione; alla vita privata e familiare; all’integrità fisica e mentale del minore e alla protezione dei suoi dati personali, nonché al suo sviluppo integrale come persone.
Per tutti questi motivi, l’Agenzia sconsiglia l’uso di smartphone e altri dispositivi digitali mobili nei centri educativi se lo scopo pedagogico previsto può essere raggiunto attraverso un’altra risorsa più adatta.
L’AEPD sottolinea che, per conformarsi al RGPD, questi trattamenti di dati in ambito educativo devono superare positivamente il giudizio di adeguatezza, necessità e proporzionalità.
Ricordiamo inoltre che trattamenti difformi dalle finalità per le quali sono raccolti sono illeciti e, oltre alla responsabilità amministrativa per violazione delle norme sulla protezione dei dati, possono dar luogo a responsabilità per danni di cui potrebbero essere responsabili i centri educativi e le amministrazioni sono favorevoli.
Queste linee guida integrano la Guida ai centri educativi pubblicata dall’Agenzia spagnola per la protezione dei dati e si aggiungono ad altre risorse disponibili nell’area “Istruzione e minori” del sito web dell’Agenzia.