I negoziati sul progetto di regolamento dell’UE per la lotta contro gli abusi sessuali dei minori online (regolamento CSA) stanno entrando in una fase decisiva.
In una dichiarazione congiunta, il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) e il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) hanno invitato il legislatore dell’UE a sostenere i principali emendamenti proposti dal Parlamento europeo (PE).
Il Commissario federale per la protezione dei dati e la libertà d’informazione (BfDI), professor Ulrich Kelber, ha dichiarato:
“Lo screening di tutti i contenuti dei messaggi privati non è un’opzione. Il progetto di regolamento della Commissione nella sua forma originale non deve quindi essere realizzato. Le proposte del Parlamento europeo indicano la strada da seguire, in quanto consentono di individuare in modo più mirato gli abusi sessuali sui minori online“.
Allo stesso tempo, il BfDI condivide le critiche espresse dai suoi colleghi europei riguardo alla formulazione del PE sui cosiddetti ordini di divulgazione: “Spero che i legislatori dell’UE riescano a concordare nei negoziati di trilogo che gli ordini di divulgazione saranno utilizzati solo come ultima risorsa e mirati a specifiche persone o gruppi di persone sospette. Tutto il resto è l’inizio di una sorveglianza di massa senza motivo“.
Nella sua relazione, il PE ha affrontato molte delle critiche mosse nel parere congiunto del GEPD e del GEPD del luglio 2022. Tuttavia, ha lasciato aperta la questione della possibilità di leggere anche le comunicazioni private al di là degli specifici sospetti. La proposta del PE mira anche a mantenere possibile la scansione di materiale pedopornografico precedentemente sconosciuto, sebbene le tecnologie utilizzate a questo scopo presentino ancora alti tassi di errore.
https://www.bfdi.bund.de/SharedDocs/Pressemitteilungen/DE/2024/01_CSA-Verordnung.html