Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha presentato la relazione 2020. La relazione fornisce una panoramica completa del lavoro svolto dall’EDPB durante un altro anno di pandemia.
Si ricorda che l’EDPB è un organismo europeo indipendente istituito dal regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Il suo scopo è garantire l’applicazione coerente delle norme sulla protezione dei dati in tutto lo Spazio economico europeo (SEE).
Questo obiettivo viene raggiunto promuovendo la cooperazione tra le autorità di controllo nazionali e fornendo orientamenti comuni agli Stati SEE sull’interpretazione e l’applicazione delle norme sulla protezione dei dati. L’EDPB è composto dai capi delle autorità di controllo della protezione dei dati personali dell’UE, compreso l’Ispettorato statale per la protezione dei dati, e dal Garante europeo della protezione dei dati (GEPD).
La Commissione europea ei paesi del SEE (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) hanno il diritto di partecipare alle attività e alle riunioni dell’EDPB senza diritto di voto.
Nella relazione, l’EDPB sottolinea che durante la pandemia di COVID-19, gli Stati membri del SEE hanno adottato misure per monitorare, controllare e mitigare la diffusione del virus. L’EDPB ha sviluppato linee guida, compresi gadget per la localizzazione e il tracciamento dei contatti; elaborazione di dati sanitari per la ricerca; restrizioni ai diritti degli interessati in caso di emergenza e al trattamento dei dati mediante la riapertura delle frontiere.
Nel 2020 è stata significativa la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea Schrems II. Ha avuto un impatto significativo sulle entità con sede nel SEE che trasferiscono dati negli Stati Uniti e in altri paesi terzi.
Nel 2020 l’EDPB ha definito il suo 2021-2023 strategia, che comprende quattro pilastri principali con obiettivi strategici.
Nel 2020 l’EDPB ha adottato 10 orientamenti. Uno dei compiti principali dell’EDPB non è solo fornire orientamenti, ma anche garantire la coerenza nell’applicazione e la cooperazione tra le autorità nazionali. Nel 2020 l’EDPB ha emesso 32 pareri ai sensi dell’articolo 64 della BDAR.
Il 9 novembre 2020 l’EPDB ha adottato la prima decisione ai sensi della sezione 65 del GDPR a seguito di una controversia tra diverse altre autorità di vigilanza competenti in Irlanda.
Il GDPR richiede alle autorità di vigilanza del SEE di cooperare strettamente e di garantire l’applicazione coerente del GDPR e la protezione dei diritti di protezione dei dati personali in tutto il SEE.
- Nel 2020, 628 casi internazionali sono stati risolti.
- Nel 2020, 203 progetti di decisione sono stati preparati sulla base di uno sportello unico, di cui 93 erano decisioni finali.
- Nel 2020, le autorità di vigilanza hanno avviato 246 procedure formali di assistenza reciproca e 2.258 procedure informali di assistenza reciproca.